Benedetto XVI: “Wojtyla aveva qualità umane e soprannaturali”
Tre anni dopo la scomparsa di Papa Wojtyla piazza San Pietro è di nuovo diventata una distesa di fedeli per la solenne messa dedicata al Papa polacco e presieduta da Benedetto XVI.Autorità, cardinali, vescovi, gruppi di fedeli e semplici pellegrini si sono raccolti in preghiera nella piazza per rendere omaggio a Giovanni Paolo II che, nel ricordo dell’opinione pubblica ed ecclesiale, continua ad essere associato all’idea di un pontificato all’insegna della pace, dei diritti umani, della giustizia sociale e della famiglia. Ventisette anni di un pontificato che, per la Chiesa di Benedetto XVI, ha avuto anche un carattere spiccatamente religioso nel quale ha trovato uno spazio particolare la predicazione sulla misericordia divina.Non a caso, la messa solenne di oggi in piazza San Pietro, apre un convegno mondiale di tre giorni sulla Divina misericordia.
Giovanni Paolo II “nutriva una fede straordinaria in Cristo Risorto, e con Lui intratteneva una conversazione intima, singolare e ininterrotta. Tra le tante qualità umane e soprannaturali, aveva infatti anche quella di un’eccezionale sensibilità spirituale e mistica”, ha detto Benedetto XVI ricordando Papa Wojtyla.“Bastava osservarlo quando pregava – ha proseguito Papa Ratzinger - si immergeva letteralmente in Dio e sembrava che tutto il resto in quei momenti gli fosse estraneo. La Santa Messa, come spesso ha ripetuto, era per lui il centro di ogni giornata e dell'intera esistenza. La realtà 'viva e santa' dell'Eucaristia gli dava l'energia spirituale per guidare il Popolo di Dio nel cammino della storia”.“Il suo pontificato, nel suo insieme e in tanti momenti specifici – ha ricordato il Pontefice - ci appare come un segno e una testimonianza della Risurrezione di Cristo. Il dinamismo pasquale, che ha reso l`esistenza di Giovanni Paolo II una risposta totale alla chiamata del Signore, non poteva esprimersi senza partecipazione alle sofferenze e alla morte del divino Maestro e Redentore”.“Fin da bambino, Karol Wojtyla aveva sperimentato la verità di queste parole, incontrando sul suo cammino la croce, nella sua famiglia e nel suo popolo. Egli decise ben presto di portarla insieme con Gesú, seguendo le sue orme. Volle essere suo fedele servitore – ha sottolineato il Papa - fino ad accogliere la chiamata al sacerdozio come dono ed impegno di tutta la vita. Con Lui visse e con Lui volle anche morire”.
“Solo la Divina Misericordia – ha detto ancora il Pontefice - è infatti in grado di porre un limite al male; solo l'amore onnipotente di Dio puó sconfiggere la prepotenza dei malvagi e il potere distruttivo dell'egoismo e dell'odio”. E, ricordando l'ultima visita di Wojtyla in Polonia, Benedetto XVI ha aggiunto: “Non c'è altra fonte di speranza per l'uomo che la misericordia di Dio”.“Rendiamo grazie al Signore per aver donato alla Chiesa questo suo fedele e coraggioso servitore. Lo preghiamo di continuare a intercedere dal Cielo per ciascuno di noi, per me in modo speciale, che la Provvidenza ha chiamato a raccogliere la sua inestimabile eredità spirituale. Possa la Chiesa, seguendone gli insegnamenti e gli esempi - ha concluso Ratzinger di fronte a oltre 60mila fedeli - proseguire fedelmente e senza compromessi la sua missione evangelizzatrice, diffondendo senza stancarsi l'amore misericordioso di Cristo, sorgente di vera pace per il mondo intero”.

Per me è stata una persona molto speciale anche se non ho mai avuto il piacere di vederlo dal vivo anche se nel 1978 io ero là quando è stato proclamato Papa, ma non ricordo nulla!!

Un uomo come tanti e tanto speciale che ha saputo cos'è il dolore sia fisico che spirituale, in un paese dove diventare sacerdoti era vietato e lo si faceva di nascosto come anche una sua passione, fare l'attore e recitare nei teatri, tutto fatto di notte e di nascosto.

Io lo rigrazio tanto perchè mi è rimasto nel cuore.

Grazie Karol Wojtyla!!