martedì 13 luglio 2010

Mi è arrivata una mail...

Mi è arrivata una mail, penso che troverò riscontro tra gli abitanti dell'Aquila e se così fosse, per piacere POSTATELO, non è possibile che dopo più di 1 ANNO si debbano sentire delle cose del genere.
Se possiamo aiutarli, facciamo questo TAM TAM di blog alla RISCOSSA!!!

.....Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero
crediti,per conto di Sky.
Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009.Mi chiede
come mai.
Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e
non vi ho più fatto ritorno.
Causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete
crollata.
Ammutolisce.

Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi
di dovere.
Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un
paio di anni fa.
Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in
selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di
Collemaggio.

E mi sale il groppo alla gola.
Le dico che abitavo proprio lì.
Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia
città oggi.
Ed io lo faccio.

Le racconto del centro militarizzato.
Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le
racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi
che non ci sono, per ricostruire.
E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere.
Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i
contributi, anche se non lavoriamo.
Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E
ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti.
Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno
stipendio lordo di 2.000 euro
vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta.
Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito
tutte quelle non pagate dal 6 aprile.
Che lo stato non versa ai cittadini senza casa,che si gestiscono da
soli ( ben ventisettemila) neanche quel piccolo
contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un
affitto.
Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.
Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso
pagava per un'appartamento in via Giulia, a Roma.

La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri
costruiti a prezzi di residenze di lusso.

Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari
senz'anima. Senza neanche un giornalaio. O un bar.
Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra.
Lontani chilometri e chilometri.
Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni
alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che
muore.

E lei mi risponde, con la voce che le trema.
" Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non
potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete
dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo."


Loro non scrivono voi fate girare

4 commenti:

  1. Veramente le cose non stanno nemmeno così, come si lamenta questa signora di L'Aquila, ma gli aquilani sono specialisti nel lamentarsi e nel pretendere. E chi ci rimette, di questo atteggiamento, sono tutti gli altri abitanti del cratere.

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  2. Ben detto, Dolci Fusa, io sono di Gemona ed ho dovuto aspettare vent'anni! Ma cosa vogliono ancora? Non si rendono conto di quanto siano stati fortunati nella disgrazia? Questo Governo è stato splendido con loro, e loro si lamentano! Tutto questo mi mette una rabbia addosso!!! Patty.

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  3. Ps: ancora non ho una casa vera! Patty.

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Grazie di avermi regalato il tuo pensiero ღ